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La censura in Lupin III

 

Come molte accaduto per molte altre serie animate trasmesse dalla televisione generalista negli anni Ottanta, anche la serie di Lupin III è passata sotto le inevitabili forbici della censura. D'altronde il prodotto esprimeva dei contenuti considerati scabrosi (se si considera il pubblico a cui in Italia erano diretti): dalla violenza al sesso, ad alcuni accenni a comportamenti considerati antimorali in Occidente.

Per questo motivo il lavoro censorio effettuato su Lupin III è stato molto pesante, visto anche l’alto tasso erotico e il realismo proprio del personaggio.

 

In realtà le prime apparizioni italiane di Lupin III, trasmesso su alcune reti locali a partire dal 1981, erano proposte in versione originale. Si trattava di alcuni episodi della prima serie, derivati quindi direttamente dal manga di Monkey Punch. Nel 1987 i diritti vengono acquistati dal gruppo Fininvest che propone il cartone all’interno dei suoi contenitori per bambini, e decide quindi di dare luogo a tagli ed adattamenti per non offendere la mentalità dell’epoca, più rigida su certi temi, e non incorrere in minacce di sospensione.

 

Lupin III ha quindi subìto tutti gli adattamenti standard alla realtà italiana: la rimozione delle sigle originali e la loro sostituzione con sigle italiane (famosissime e di cui tratteremo più avanti), l'eliminazione di ogni riferimento alla cultura orientale e la sostituzione dei nomi originali con altri più orecchiabili.

Oltre agli adattamenti standard Lupin III ha subito però (per i motivi suddetti) anche altri tagli più radicali: tutte le scene di violenza sono state eliminate e sostituite da frame fissi in fermo immagine, con la conseguenza che gli episodi, che in origine duravano 40 minuti circa, tra un taglio e l’altro vennero ridotti in media a 20 minuti ciascuno.

 

La storia dei protagonisti viene poi leggermente riadattata e i dialoghi conseguentemente cambiati, per eliminare ad esempio ogni riferimento alla reale professione di Jigen e Gamon, nella versione giapponese killer professionisti. Allo stesso tempo è stato eliminato ogni riferimento esplicito al rapporto che lega Lupin e Fujiko.

Proprio attorno al nome-personaggio di Fujiko ruota un piccolo aneddoto interessante: rinominata Margot nella versione italiana della prima serie, la bella del gruppo ritorna ad essere chiamata Fujiko nelle serie successive perché… il nome Margot veniva considerato troppo provocante!

 

Altro esempio: nell'episodio “Il segreto di Twilight Gemini” appare un personaggio gay di nome Sadachiyo, che nella versione censurata è presentato come una donna, per non provocare dibattiti sull'ambiguità sessuale; doppiaggio e dialoghi sono stati modificati ad hoc per seguire il cambiamento.

 

Per sopperire a queste carenze, che rendevano incomprensibile la trama globale, è stata cancellata la sequenzialità della serie, programmando le puntate della prima e della seconda serie secondo uno schema casuale, senza riguardo per l’ordine cronologico. In questo modo chi ha seguito la serie in televisione non ha potuto comprendere il filo narrativo originale; molti telespettatori si sono convinti che il cartone fosse formato da episodi singoli tra loro slegati. Senza dubbio è stato questo l'adattamento più grave e snaturante, perchè ha reso impossibile seguire la trama ed il susseguirsi degli avvenimenti.


 

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