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DIFFERENZE MANGA – ANIME – OAV
In
realtà l'analisi è piuttosto complicata perchè l'idea stessa di fondo delle due
trame risulta differente:
nella serie tv la parte dominante è il demone, Akira infatti è morto e il suo
corpo è stato posseduto, mentre nel manga, al contrario, è Akira, l'uomo, a
possedere il corpo di un demone e ad usare i poteri del demone contro glia ltri
suoi simili.
Poi ovviamente c'è una grande differenza narrativa dovuta al diverso target di
pubblico a cui i prodotti sono rivolti.
In generale possiamo ritrovare alcuni personaggi principali come Akira, Devilman, Miky, Tare, i coniugi Makimura, Silen, Ghelmer e Zenon.
L'aspetto di Akira/Devilman è stato molto semplificato.
Per lo più sono stati eleminati i tratti più piccoli che avrebbero rallentato il lavoro degli animatori, la testa è stata ingrandita e resa più regolare, le ali sono divenute grandi lame a mezza luna, sono stati eliminati artigli e zanne (forse anche per ammorbidirne l'impatto sul pubblico) e la parte inferiore è stata resa completamente umana con piedi più adatti alla produzioni di pupazzi e l'aggiunta di un paio di calzonicini per ovvi motivi.
La colorazione è stata rivoluzionata in modo alquanto
discutibile, i colori netti ed accesi comunque sono adatti a rendere più visibile il personaggio, in più il blu della pelle (probabilmente adottato all'ultimo momento), che sostituisce il normale rosa, si presta all'auto-censura delle scene splatter, infatti il sangue è di conseguenza ricolorato di blu scuro o verde.
Per quanto riguarda la parte psicologica nel cartone ritroviamo l'atteggiamento teppista e violento del protagonista anche se molto più tranquillo, invece è totalmente assente ogni senso di responsabilità.
Akira nel cartone ride alla vista degli incidenti automobilistici paragonandoli agli autoscontri di un parco-giochi, in realtà non ha interesse per il futuro del genere umano e neppure per il futuro dei demoni, è interessato solo a se stesso e all'oggetto del suo amore. Lentamente capisce l'importanza che Miky attribuisce alla vita delle altre persone e si converte alla causa umana (anche se nell'ultima puntata assistiamo a un suo monologo che suona come "non posso permettere che Godman estingua il genere umano, Miky non me lo perdonerebbe mai!").
Comunque i tratti fondamentali del protagonista sono rispettati: la duplice natura, il ruolo di difensore estremo degli uomini, il coraggio e la forza di volontà che lo spingono allo scontro senza mai arrendersi.
Anche Miki è perfettamente riconoscibile (anche se la sua testa è grande un terzo del corpo e la pettinatura è molto più rotondeggiante) e anche la sua personalità non è troppo differente: entrambe hanno una personalità molto forte e sono coraggiose ma anche frivole e volubili, sono innamorate di Akira e lo fanno capire chiaramente, fin dalle prime scene. La principale differenza riguarda la loro presentazione, nel fumetto Miki non sembra essere un personaggio del tutto positivo, Nagai ne sottolinea infatti, oltre alla bellezza, l'irresponsabilità e la superficialità. Nel cartone invece Miki è presentata solo come faro verso l'amore e la giustizia, è l'ideale di innocenza a cui Devilman non è in grado di opporsi.
Per quanto riguarda Tare bisogna dire che l'unica reale somiglianza è il nome e il fatto di essere il fratellino di Miki. Non credo che servano commenti per quanto riguarda l'aspetto (chissà poi perchè nel cartone l'abbiano voluto fare così brutto...), in più c'è da notare che mentre nel fumetto il personaggio resta marginale, nel corso della serie televisiva Tare assume un'importanza paragonabile a quella di Akira. Ciò nonostante gli sceneggiatori della televisione hanno di sicuro preso come modello il Tare del manga esasperandone i pochi tratti psicologici descritti, per esempio, nella scena seguente all'episodio dello scontro con Jimmen, quella con Tare in compagnia di un'amico, dopo che Susumu è andato via con sua "madre", Tare scappa via piagnucolando e urinando perchè ha paura di restare solo al buio e quindi il Tare del cartone non fa altro che farsela sotto ogni volta che si spaventa.
I coniugi Makimura hanno lo stesso aspetto grafico, lo stesso ruolo e sono egualmente poco approfonditi.
Silen la ritroviamo con il nome di Shilaine nel secondo episodio anche se probabilmente è stata fonte di ispirazione anche per la demoniessa della 23° puntata: l'Arpia Bellai. La Silen del cartone risulta graficamente molto simile, solo le parti umane sono ricolorate di blu (come accade anche per Devilman) e le piume le formano un body per coprire le sue nudità. Una altra particolarità sono le mani adunche che sostituiscono gli artigli da uccello originali. Comunque il personaggio è sempre lo stesso ed anche la sua posizione cronologica nella serie fa logicamente presupporre che possa essere stata tratta quando ancora la serie televisiva tentava di seguire la traccia del manga.
Il terzo nemico della serie, Geruge, è Gelmer. Anche se il nome del personaggio della serie può sembrare molto differente se si pensa che Gelmer è la versione americanizzata del nome, mentre in Giapponese il nome suona come Geluma (come accade per Mazinga - Mazinger) o anche Geruma (poichè la R e la L in giappone sono la stessa lettera) si nota che la differenza non è poi molta. In più l'aspetto è identico e, come vale per Silen, appartiene ancora al periodo di contatto fra serie e fumetto. I poteri sono però differenti, non si basano sull'acqua ma sull'acido (anzi, Geruge muore a contatto con l'acqua!)
Il Grande Re Zenon, presente nella parte finale del manga, nella serie diviene nemico fisso di Devilman, l'aspetto, almeno progettuale, è identico (con l'aggiunta di un paio di calzoncini...) anche se poi nella serie non viene mai mostrato per intero (ci sono vari gradi d'ombra, spesso solo un paio d'occhi o un ombra rossa in cui non sembrano presenti le due teste laterali).
Ci sono anche singole scene, come Miki nella vasca da bagno con l'acqua illusoria dell'Apparizione del diavolo che ricorda quella con Ghelmer, o lati di alcuni personaggi che potrebbero aver preso spunto dal manga.
Zoldover, per esempio, ricorda Jimmen con il potere di farsi crescere dietro il volto delle sue vittime, Himura ha alcuni aspetti che lo avvicinano a Ryo (no, non sto bestemmiando!) se non altro nella sua ambigua natura e Petra controlla le persone facendole possodere dai ragni esattamente come il grande Generale Zan.
Il film
segue fedelmente il manga tanto da utilizzare in alcuni punti le stesse
identiche frasi e le stesse inquadrature, ciò nonostante si possono individuare
alcune notevoli variazioni.
La più significativa è certamente l'introduzione in cui viene mostrata la
battaglia fra gli angeli e i demoni che nel manga viene solo citata. Viene anche
mostrata la morte dei genitori di
Akira che nel fumetto non esiste; infatti i genitori dell'Akira
del manga sono vivi, in viaggio all'estero. Go Nagai riprenderà quest'idee nel
'96 disegnando per la raccolta in volumetti della Kodansha, un introduzione a
colori per il manga che riprenderà l'introduzione del film (vedi
MATERIALE CARTACEO-DEVILMAN WORLD ). Dunque i genitori di Akira sono
morti uccisi da un demone risvegliato, nel secondo OAV si scopre che il demone
in questione è Jimmen:
la piccola Sachiko del manga diventa la madre di Akira nel film. Queste
modifiche sono decisamente eleganti e spiegano con disinvoltura alcuni passaggi
del fumetto che lasciavano perplessi.
Sempre riguardo a Jimmen bisogna notare che nei film questo demone compare prima
di Silen mentre nel fumetto l'ordine è contrario. Probabilmente Go Nagai aveva
riordinato i suoi demoni secondo l'inquietudine che suscitavano nel lettore,
mentre nei film si è preferito un ordine secondo la forza e la spettacolarità
dei nemici. Questo è dovuto probabilmente alla diversa impronta secondo cui
viene vista la storia. L'apparizione di Jimmen nello svolgersi degli eventi del
fumetto ha un ruolo fondamentale, segna infatti il passaggio tra l'iniziale
speranza e la disperazione finale, da Jimmen in poi i demoni non sono forti, non
è questo l'importante, non sono orgogliosi, sono crudeli e subdoli, onnipresenti
e per questo inarrestabili. I due OAV spostano l'attenzione dello spettatore
sulla tensione della battaglia incerta, facendo slittare in secondo piano
l'atmosfera. Nei film infatti sono state anche rimosse tutte le scene del manga
esterne alla storia di Akira, per intenderci gli omicidi compiuti dai demoni in
segreto, cosa certamente necessaria per riassumere la storia nelle due ore a
disposizione.
Un discorso a
parte va riservato alle differenze riguardanti
Akira. Questo punto
rappresenta il maggior distacco fra il fumetto e il film. Per prima cosa notiamo
la differenza di carattere fra l'Akira prima della fusione del manga e quello
dell'OAV: nel manga Akira è piagnucolone, pauroso, indeciso, in una parola:
vigliacco; nell'OAV invece troviamo un Akira "bambino", fragile e dolce, ma
deciso, coraggioso, altruista. Nel manga Akira non conosce il modo di difendere
Miky dai teppisti che la vogliono violentare, vorrebbe andare via e si chiede
perché lei "lo voglia mettere in mezzo", ma nel film Akira resiste alle catenate
infertegli pur di proteggere il piccolo coniglio che i teppisti vogliono
uccidere, li affronta in modo passivo, senza violenza, ma con una forza di
volontà incrollabile, capace di commuovere. Akira è ingenuo, questo è certo, si
chiede il perché delle cose, si chiede cosa può aver fatto di male, ma lo fa in
due modi diversi. L'Akira dell'OAV è già un eroe prima della fusione, nel manga
no, nel manga Akira è un ragazzo normale, nel manga Akira ha paura, prende
coraggio a stento solo per aiutare il suo migliore amico, si lascia guidare,
nonostante la sua paura, solo perché Ryo ha bisogno di lui. Nel film Miky ama
Akira sin dall'inizio, nel manga si innamora di lui solo dopo la sua
trasformazione.
Un altra cosa da notare è il differente incontro con
Ryo. Nel manga Akira sta
tornando a casa con Miky quando alcuni teppisti iniziano ad infastidirli, Miky è
una ragazza decisa e gli risponde in modo tanto tagliente da farli arrabbiare;
quando uno dei teppisti l'afferra e la sbatte al muro lei chiede aiuto ad Akira.
Il ragazzo non sa che cosa fare ma in quel momento arriva Ryo, fa fuggire i
teppisti sparandogli con un fucile da caccia e poi si porta via Akira sotto gli
occhi di un'esterrefatta Miky. Nel film Akira si fa ferire dai teppisti per
proteggere un piccolo coniglietto mascotte della scuola, Miky arriva a
proteggerlo e teppisti si allontanano infastiditi dalla presenza della ragazza.
Mentre tornano a casa passando per un parco Akira ferma la ragazza e tenta di
fargli la sua dichiarazione d'amore ma in quel momento arriva Ryo, gli ordina
di"mollare la ragazza e seguirlo" e si allontana. Miky protesta per
l'interruzione inopportuna ma i due ragazzi si stanno già allontanando. Quando
Miky li insegue, Ryo la minaccia con un coltello e fa salire Akira sulla
macchina. Nel film si suggerisce l'idea dell'interesse "particolare" di Ryo
verso Akira sin dall'inizio, nel manga questo non avviene, anche perché
all'epoca Go Nagai non aveva ancora inventato la verità su Ryo, che verrà
accennata solo molto più avanti.
Diverse sono anche molte ambientazioni, che, specialmente nel secondo film
tendono ad essere più cittadine, con ampie panoramiche metropolitane. Alcuni
esempi possono essere la corsa di Akira fra i palazzi all'inizio del secondo OAV
(che mostra una Tokio fitta di luci e gente), lo scontro con Jimmen (che nel
fumetto si svolge all'interno di un parco, ma nel film il luogo dello scontro è
un lago sotterraneo fra la rete fognaria e i condotti abbandonati della
metropolitana) e lo scontro con Silen (che a differenza del fumetto, in cui si
svolgeva integralmente tra i boschi, nel film si svolge in ampia parte
all'interno della metropoli).
Solo un ultimo contrappunto; sia il manga che il film sono d'accordo che la
prima auto di Ryo è un Audi a quattro porte, ma il Ryo del manga, dopo la
distruzione della prima auto, si dovrà accontentare di una piccola utilitaria,
mentre il Ryo del film potrà sgommare su un auto sportiva rossa fiammante!
Amon è
un bel manga disegnato da Yu Kinutani che reinterpreta sotto una nuova
luce la storia di Devilman.
Quasi tutti gli eventi del manga di Nagai sono già avvenuti, il mondo è
caduto nel caos, la razza umana è avviata all'estinzione e Miky ha già
incontrato il suo tragico destino.
Il fumetto si muove a proprio agio in un ambientazione tetra e desolata,
utilizzando le macerie delle città come teatro degli eventi macabri che
caratterizzano l'apocalisse di Devilman, ma la storia non è tutta qui.
Amon parla principalmente del dramma di Akira e di un processo psicologico
inarrestabile che fa sì che lentamente la parte umana ceda al lato demoniaco.
Akira diviene un re del terrore che sopravvive solo per spargere sangue e
portare a compimento un'inutile vendetta.
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Per quel che riguarda il disegno posso dire che è semplicemente
entusiasmante, anche se per alcuni potrebbe risultare un po'
pesante. Yu Kinutani ci regala un Akira oscuro, tormentato, squisitamente dark. I suoi occhi sono opachi e terribili, solo a volte illuminati dalla luce dell'odio e della follia. I disegni di Kinutani sono quasi perfetti, pieni di particolari e sfumature, forse un po' statici ma tremendamente artistici. I suoi massacri sembrano sculture, sono quasi poetici. Akira non è più un ragazzo ribelle e violento: alla guida dei devilman, seduto pensieroso sui gradini di un edificio distrutto, lentamente avanzando fra le strade in macerie, Akira diviene un sire oscuro e malinconico del tutto paragonabile allo splendente Lucifero. Le sue movenze ricordano a tratti il Sandman di Neil Gaiman e i tratti grafici principali del personaggio di Nagai sono perfettamente interpretati e riprodotti. |
Devilman e Amon sono mostri feroci dal disegno allungato, nodoso e affilato che ne amplifica la violenza. Il Devilman/Amon di Yu Kinutani ama mostrare i denti e le sue fauci sono quasi sempre spalancate in un ghigno sadico o contratte in un ringhio furioso. Decisamente spettacolari braccia e coda che non ricordano neppure i tratti originali, sono aguzzi fasci di materia viva quasi irriconoscibili.
Per quel che riguarda gli altri personaggi bisogna dire che i visi di questo bravissimo disegnatore, quando devono trasferire un' immagine di purezza (per esempio Miky o l'angelo Lucifero), diventano troppo tondi per i miei gusti. Non che non ottengano lo scopo, ma personalmente avrei preferito un Lucifero meno femminile e con la faccia lievemente più piccola. Comunque la questione è puramente di gusti ed abitudine perché il disegno è realizzato altrettanto bene. |
Le scene di azione acquistano movimento grazie ad una quasi sempre azzeccata trasposizione grafica dei suoni e alla totale scomparsa delle belle scenografie che caratterizzano il fumetto. Queste vengono, infatti, sostituite da sfondi di fumi, strisciature e spazi vuoti.
Come in tutti i manga moderni l'impaginazione è sfruttata a pieno per evidenziare le sensazioni suscitate dai disegni; il manga è diviso in sequenze narrative differenti, delimitate da illustrazioni a piena pagina.
L'ultimo aspetto che vorrei sottolineare e il bel character design di Zenon che pur lasciando perfettamente riconoscibile il personaggio ne sviluppa profondamente l'aspetto, davvero un bel risultato.