DEATH NOTE - Satyrnet.it Aulamanga
Il nome giapponese di Light, Raito, si scrive con l'ideogramma 月, che vuol dire "Luna" e viene solitamente pronunciato "Tsuki"; l'autrice ha invece esplicitamente forzato la pronuncia della parola con i furigana per ottenere il suono "Raito". Nell'opera originale quindi è voluto che il nome sia pronunciato "Raito" invece di "Tsuki", in modo che, trasponendolo in caratteri latini e diventando Light (in inglese "Luce"), il concetto originario a cui richiama non venga modificato. Anche leggendo al contrario il nome in giapponese, cioè invertendo l'ordine dei kanji, si ottiene una seconda chiave di lettura, cioè "divinità notturna".
Per tutto il primo volume del fumetto, Elle non appare mai in viso, ma solo nella penombra del suo spoglio appartamento o tramite un bianco computer PowerBook G4 Macintosh: trasmette a Watari una schermata bianca con una grande "L" nera in carattere Old London (il nome del font su Microsoft Word è Old English Text MT).
Il nome in codice di Light, "Kira", gli è stato dato dalle persone che si scambiavano su Internet opinioni sul misterioso "giustiziere". Viene chiamato Kira, come dalla pronuncia giapponese della parola "killer".
Nella seconda puntata della serie televisiva i nomi dei rappresentanti degli stati dell'Interpol sono calciatori più o meno conosciuti. Si può notare ad esempio Edwin van der Sar, Martin Petrov, Jan Koller, Yossi Benayoun e Andriy Shevchenko.
In Giappone, visto il successo suscitato dalla figura di Elle, è stato pubblicato un libro che parla dell'indagine più importante del detective prima del caso Kira. In questo libro Elle, aiutato da Aiber, Wedy e Naomi Misora catturerà BB (Beyond Birthday), il serial killer delle bambole di paglia che colpisce a Los Angeles. Questo libro è scritto da Mello, che lo affida a chiunque lo trovi (probabilmente Kira o Near) con la preghiera di non distuggerlo, ma di pubblicarlo per rendere immortale il ricordo di Elle.
In vista dell'uscita del terzo film L change the worLd, in Giappone è stato pubblicato un nuovo capitolo speciale di 44 pagine, scritto e illustrato dagli stessi autori della serie ufficiale. Il protagonista di questa storia è un Near ormai maggiorenne, ed a lui spetta il compito di catturare un nuovo Kira.
Nello speciale di due ore narrato da Ryuk sono presenti diverse scene emblematiche. In una scena Elle e Light si incontrano in una sala cinematografica: Elle fa degli strani movimenti sulla poltrona e, dopo aver stretto la mano a Light, se la asciuga con un asciugamano, probabilmente perché odia il contatto fisico con le altre persone. Più tardi si vede uno shinigami che chiede informazioni sul mondo degli umani a Ryuk e gli lancia una mela, gesto che faceva sempre anche Light. Poiché, da come aveva spiegato Ryuk, colui che fa uso del Death Note non accede né al Paradiso né all'Inferno, è possibile supporre che lo shinigami sia Light, perché la descrizione di Ryuk rispetta perfettamente le caratteristiche del mondo degli shinigami. Il finale rende più ambigua l'attribuzione dell'identità del personaggio: Ryuk pronuncia la frase «Light, tu non eri un Dio... eri solo...», ma non si capisce bene a chi sia indirizzata; se la frase era indirizzata allo shinigami allora l'ipotesi è confermata, se invece era indirizzata a Light in sè allora non può essere considerata valida.
Non si sa quasi nulla della sceneggiatrice di Death Note Tsugumi Ohba, eccetto che colleziona tazzine da tè (un chiaro riferimento a Elle), che è nata a Tokyo (città dove si svolgono le vicende del manga), e che giorno e notte scrive le sceneggiature delle sue opere seduta tenendo le ginocchia piegate verso lo stomaco, esattamente come Elle. Si presume che le occhiaie di quest'ultimo siano un chiaro riferimento all'estenuante lavoro della Ohba.
Il finale del Capitolo 0 sembra alludere alle circostanze che hanno spinto la sceneggiatrice Tsugumi Ohba a creare la storia di Death Note.
Nel mondo desertico e in rovina degli shinigami si possono notare alcune strutture sferiche che sono una chiara citazione delle sculture di Arnaldo Pomodoro, artista molto apprezzato in Giappone dove ricevette nel 1990 il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association per la scultura.
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