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Genere:Picchiaduro
Produttore: Bandai
Sviluppatore: Dimps
Piattaforma:
PS2
Versione: Ntsc Jap
Lingua: giapponese
Giocatori: 1-2
Da quanto mi ricordi, dopo Dragon Ball, Gundam e One Piece,
all’appello dei manga famosi diventati videogiochi (e
arrivati in Italia) mancavano giusto i Cavalieri dello
Zodiaco. La serie televisiva, ispirata al fumetto di Masami
Kurumada, arriva in Italia nel lontano 1989, trasmessa per
la prima volta da Odeon. Ora, a sedici anni di distanza,
ecco un gioco che dovrebbe far rivivere a tutti i numerosi
appassionati le emozioni che, all’epoca, diede il cartone
animato.
“Soooono i cavalieeeeeri deeello zodiaco”
Prendete un picchiaduro mediocre, aggiungete venti
personaggi, ognuno dei quali con una decina di mosse a
testa: vi trovereste di fronte a un titolo nemmeno
paragonabile all’imminente Tekken 5 o Dead or Alive. Ora
fate un’operazione: prendete un cartone animato che ha
popolato sulle nostre TV dalla fine degli anni '80 fino ad
oggi e pensate a come potrebbe miscelarsi con il materiale
esposto poc’anzi: ecco a voi Saint Seiya: Chapter
Sanctuary, ovvero il tanto atteso titolo sui “Cavalieri
dello Zodiaco”. Le ultime apparizioni su console dei cinque
Cavalieri risalgono (a memoria del sottoscritto) ai tempi
del Nes, dove, con Pegasus unico personaggio (Seiya in
originale), bisognava proseguire in una sorta di platform/picchiaduro
molto rudimentale.
Questo episodio si presenta come un picchiaduro ad incontri
(in stile Tekken, tanto per intenderci) in cui potrete
impersonare i mitici Cavalieri di bronzo: Seiya (Pegasus),
Shiryu (Sirio il dragone), Hyoga (Crystal il cigno), Shun (Andromeda)
e Ikki (Phoenix).
Appena inserito il dvd ci si trova di fronte ad
un'adrenalinica sigla, identica sia nella canzone che nelle
immagini a quella del cartone animato, ma completamente
ridisegnata e riadattata alla grafica del gioco.Le opzioni,
almeno inizialmente, non sono molte: Story Mode, Vs Mode,
Options e Secrets (da sbloccare con il proseguo dello Story
Mode).
Lo Story Mode ripercorre le vicende che videro
Pegasus e soci impegnati nel loro primo salvataggio di
Athena, trafitta da una freccia che, con il passare del
tempo, si conficca sempre di più nella carne uccidendola
lentamente (come gli appassionati sanno, a questo ne
seguiranno molti altri a causa dell'assoluta inutilità di
Athena come Dea! ndFabfab): per salvarla occorreva
percorrere tutte e dodici le Case dei Cavalieri d’Oro nel
Grande Tempio di Grecia. Ma questi simpatici personaggi,
tutti rivestiti d’oro, avrebbero lasciato passare i quattro
(solo in seguito si unirà alla comitiva Ikki/Phoenix)
attraverso la Casa da loro custodita solo se si fossero
dimostrati davvero meritevoli di tale privilegio: da questo
spunto prende il via il gioco, seguendo, in perfetto ordine
cronologico, la serie di combattimenti che vede i cavalieri
di bronzo contrapposti a quelli d’oro.
Dopo lunghi filmati, ripresi dalla serie televisiva e
riadattati con grafica poligonale, si inizia con il gioco
vero e proprio. Qui si può notare quanto è inferiore agli
altri titoli della categoria questo Saint Seiya: le mosse
per personaggio, come detto poco sopra, sono appena una
decina, ma i difetti non si fermano a questo perchè non
poche volte avrete una sensazione di impotenza di fronte
all’avversario guidato dal computer.
Nella prima casa, quella di Mu (Ariete), avrete la
possibilità di testare i comandi e imparare le varie mosse:
con il Quadrato si può effettuare un semplice pugno o, se
pressato a lungo, aumentare il proprio cosmo, il Triangolo
serve per far scattare il personaggio velocemente da una
parte all’altra, il Cerchio viene impiegato ancora per il
pugno e, a cosmo elevato, può lanciare piccoli fasci di
luce, con il tasto X il nostro cavaliere sferra un pugno di
luce.
Ci sono poi le mosse combinate, spettacolari ma talmente
semplici che lasciano trasparire l’intenzione dei
programmatori di dedicare il titolo ai fans della saga, che
magari non sarebbero stati troppo attratti da combinazioni
complicate. Quindi tenendo pressato R1 (che da solo funge da
parata) in abbinamento con il Quadrato si effettua la presa
così come accade con X. In questa circostanza, purtroppo,
accade una cosa abbastanza ridicola che rovina l’azione di
gioco: effettuata la presa si passa ad una sequenza animata
che, pur essendo spettacolare, ha il difetto di riprendere,
in seguito, l’azione al centro dell’arena anche se i
lottatori si trovano ai lati al momento della presa. Tenendo
premuto sempre R1 con Cerchio si effettua una mossa speciale
che, nel caso di Seiya, è una raffica di pugni. Con la barra
del cosmo completamente piena, premendo insieme Triangolo e
Cerchio, si dà origine alla vera super mossa: il fulmine di
Pegasus, o la polvere di diamanti di Crystal il Cigno, tanto
per fare due esempi. Iniziata la mossa, parte l’ennesima
sequenza animata, creata seguendo lo stile del cartone
animato, dove si vede il cavaliere pronto ad attaccare e
dove l’unico compito del giocatore sarà quello di premere
ripetutamente un pulsante, che apparirà sullo schermo, al
fine di infliggere il maggior numero di danni
all’avversario.
In caso di sconfitta non disperate: Athena correrà in vostro
aiuto e, muovendo velocemente l’analogico sinistro, potrete
tornare in vita, pronti a lottare ancora.
Tra una casa e l’altra è inoltre possibile accedere a un
livello bonus dove si guadagnano punti per sbloccare i
numerosi extra.
Un punto a favore del gioco viene invece dato dagli extra
sbloccabili: personaggi, immagini e filmati. L’extra più
interessante è la possibilità di sbloccare la modalità
malvagia, in cui potrete vestire i panni dei Cavalieri d’Oro
per fermare l’avanzata di Seiya e soci e far così morire
lady Isabel.
Giocare ai cavalieri
L’eccessiva semplicità nell’eseguire le mosse, unita a una
brutta gestione degli impatti e alle pessime contromosse in
caso di attacco parato, minano non poco una giocabilità già
di suo traballante. Vincere gli scontri effettuando le super
mosse non da nessuna soddisfazione a causa della facilità
con cui vengono proposte ed alla fine ogni incontro altro
non é che la riproduzione digitale degli episodi dell’anime
(con tanto di sigla per ogni casa e titolo dell’episodio
all’inizio!), in cui la partecipazione del giocatore si
riduce davvero a ben poca cosa.
Frustrante, poi, è il non poter dare vita ad una azione
continuata, visto che si viene continuamente interrotti dai
filmati anche durante gli scontri e che, dopo ogni sequenza,
ci si ritrova sempre al centro dell’arena. Una maggiore
attenzione a questi particolari avrebbe sicuramente giovato
alla giocabilità e al videogame.
La tecnica del cosmo
Graficamente, a dispetto della giocabilità, il gioco si pone
invece su buoni livelli. Pensandoci bene, questo è anche
ovvio visto che si vuole dare risalto alla storia
dell’anime.
Le armature sono perfette, lucide e scintillanti, identiche
alle originali e ricoperte da textures ben definite, con
colori e effetti di luce come nell'originale. Idem per i
personaggi che, pur non sfruttando la tecnica dello
cell-shading, rendono bene l’idea del cartone animato, tanto
che il filmato della sigla e le sequenze animate sono state
riprodotte pari pari da quelle della serie televisiva, con
gli stessi momenti drammatici riproposti in puro stile
manga. I Cavalieri, però, peccano nelle proporzioni: a
differenza della controparte televisiva, hanno le braccia
troppo corte e i movimenti risultano, per questo, abbastanza
irreali, soprattutto nei filmati di presentazione delle
super-mosse.
Il motore grafico muove egregiamente i personaggi sullo
schermo, senza mai subire rallentamenti nemmeno quando
avvengono crolli (alcuni davvero grandiosi) in tempo reale
di alcune strutture come colonne, statue o soffitti di
templi.
Le arene non sono molto vaste e per lo più risultano tutte
abbastanza simili tra di loro, però alcuni elementi, come
detto prima, sono interattivi e si distruggono sotto il peso
dei corpi che vi franano sopra.
I fondali non sono molto curati e con effetti di luce quasi
impercettibili, ma fanno comunque il loro compito cercando
di introdurre il giocatore nello spirito di questo game.
La colonna sonora è stupendamente riprodotta: si passa dalla
sigla iniziale in giapponese, ovvero la famosa “Pegasus
fantasy”, all’intero repertorio dell’anime e che ci ricorda,
con una velata malinconia, gli scontri epici che videro
Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix contrapporsi ai
cattivi di turno. Per le voci sono stati richiamati ai
microfoni i doppiatori originali giapponesi che, con grande
maestria, hanno dimostrato di avere ancora un grande
talento. Gli effetti sonori sono buoni e vanno dagli urli
dei cavalieri (sempre personalizzati per ogni personaggio)
al rumore provocato dagli effetti speciali, all’impatto
degli attacchi sugli avversari: il tutto è ben fatto e
lascia spazio a sole lodi.
Quanto tempo per dodici case ?
Altro aspetto in cui il titolo Bandai perde parecchio è la
longevità: non impiegherete molto a portare a termine il
gioco, in circa tre ore dovreste farcela. Per sbloccare
tutti gli extra, compresa la modalità malvagia, vi occorrerà
completarlo un po’ di volte quindi, ben che vada, per
finirlo completamente serviranno almeno otto ore (compresa
la suddetta modalità dei cavalieri d’oro). Purtroppo gli
stimoli alla rigiocabilità sono assai limitati perché il
titolo ripercorre una sola parte dell’intera saga dei
Cavalieri e, per giunta, taglia completamente tutti gli
avvenimenti antecedenti alle dodici case, come il torneo per
vincere l’armatura d’oro di Sagitter e gli scontri con i
cavalieri neri (con un Ikki ancora malvagio) e con quelli
d'argento.
Di tutte le otto ore, inoltre, i tempi di gioco effettivo
saranno molto meno della metà in quanto buona parte del
tempo è occupato dalle sequenze animate (non che sia un
male, ma in un game ci si aspetterebbe di passare più tempo
a giocare che a guardare un cartone animato).
Saint Seiya è il classico esempio di titolo dedicato solo
agli appassionati: buona grafica, sonoro allettante, ma poco
giocabile e poco longevo. I programmatori hanno puntato
soprattutto, come purtroppo avviene spesso nei tie-in, sul
nome del prodotto. Tanti extra da sbloccare, una sorta di
enciclopedia sui Cavalieri dello zodiaco che sarà una manna
per gli appassionati della saga; gli extra da soli, però,
nulla possono di fronte alla pochezza di questo titolo, che
alla fine si propone come una raccolta semi interattiva di
alcuni episodi della serie animata. Un gioco che, come
picchiaduro, non dice niente di nuovo anzi, si attesta molto
al di sotto degli standard attuali, anche per l'eccessva
semplicità con cui è possibile eseguire le mosse.
Come ribadito più volte, se siete appassionati aggiungete
pure un punto al voto globale, ma se poco o per nulla vi
piacciono i Cavalieri dello Zodiaco, statene alla larga
perché non troverete nulla di nuovo se non un game
frustrante e inutile.
Darkzibo
tratto da SpazioGames.it |