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GATSU:

 

Il Guerriero Nero - il guerriero nato dal cadavere di  una donna impiccata per eresia, viene raccolto ed adottato da Sys. Dopo la morte della donna, è Gambino ad occuparsi di lui. Gambino fa parte di un gruppo mercenario, e così Gatsu cresce in un ambiente militare atroce, che segna la sua infanzia e che lo rende al tempo stesso un guerriero d'eccezione, iniziato in giovanissima età all'arte della guerra. Ad 11 anni è costretto a difendersi e ad uccidere il proprio tutore: Gambino, il quale in preda ad un moto d'ira, fa esplodere tutto l'odio covato dal giorno della morte di Sys, evento di cui ritiene responsabile il piccolo orfano. Sfuggito fortunosamente ai compagni di Gambino, Gatsu cresce esercitando l'unica professione che abbia mai imparato: quella del mercenario. La sua infanzia difficile ha contribuito a renderlo ancora più crudele, cinico, scontroso ed egoista, ma in alcune occasioni dimostra anche di essere molto sensibile.

L'incontro con Grifis, Caska, Rickert e con il resto della Squadra dei Falchi dona inizialmente un po' di stabilità alla sua vita e l'opportunità di riflettere su se stesso e su ciò che vuol fare della propria vita. A questo fine si separa per un anno dai Falchi, ma venuto al corrente che sono stati braccati dall'esercito delle stesse Midlands, decide di tornare ad aiutarli. Saputi le condizioni dell'amico Grifis, con la Squadra elabora così un piano per liberarlo, ma una volta fuori dal territorio delle Midlands avviene l'eclissi, ed apertosi un portale con l'altra dimensione il biondo condottiero decide di sacrificare il suo esercito per divenire Phemt. Gatsu è sfuggito alla morte, dopo essere stato privato di un occhio e di un braccio, ma porta con se il segno del sacrificio, un marchio terrificante. Giurata vendetta, grazie alle sue abilità di combattente e all'armamento forgiato da Godor, il guerriero nero vorrebbe sterminare la feccia demoniaca, e vendicare i suoi compagni caduti, ma si rende conto dopo due anni di battaglie di aver trascurato le uniche persone che gli erano rimaste al mondo - Caska, Rickert, Erika e Godor - solo per una lotta vaga e personale, comportandosi da egoista e lasciando entrare l'odio nel suo cuore. Ora, il suo scopo è unicamente quello di salvare Caska da un pericolo preannunciato.

Nonostante sia orbo e privo del braccio sinistro, sostituito con una sorta di braccio meccanico che funge da cannone e balestra, è estremamente abile in battaglia e la destrezza nel maneggiare la spada gigante, capace di uccidere un drago e che per questa peculiarità è chiamata l’Ammazzadraghi, è straordinaria. Segni particolari sono le orecchie a punta e un marchio sacrificale,impostogli dall’ex amico e comandante Grifis e tatuato sul braccio meccanico, in grado di attirare le forze malefiche.

 

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