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Attenzione: le informazioni seguenti vi rovineranno la suspance delle uscite italiane!!! Se sapete qualche cosa in anticipo rispetto all'attuale pubblicazione italiana di Berserk, potete collaborare all'ampliamento di questa pagina:

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Covers dei numeri giapponesi ancora non usciti in Italia

20

39-40

# giapponesi

#i italiani corrispondenti

 

 


 

Gatsu e Pak iniziano a salire la scala a chiocciola seguiti da Farnese e, ancora più dietro, da Serpico. L'apostolo a forma di ragno si cala alle spalle di Mozgus e dei suoi scagnozzi, e pungendoli col suo tentacolo li trasforma in mostri alati. Caska, inglobata nel sangue dei morti, si salva grazie ai misteriosi poteri del figlio demoniaco. Ciò nonostante viene catturata da Mozgus, che la ritiene responsabile di ciò che sta accadendo. L'inquisitore apre le ali e sputa fuoco, causando un incendio che insieme al sangue animato inizia a far precipitare la vecchia torre.

Mozgus e i torturatori vengono raggiunti da tutti. Isidoro e Pak gli si aggrappano addosso quando questi prende il volo ed abbandona la torre. Gatsu inizia a combattere contro i torturatori trasformati, mentre il cedimento di una parete mette in pericolo la vita di Luka e Farnese, rispettivamente salvate dal Cavaliere del Teschio e Serpico. Tutti i profughi terrorizzati si radunano intorno al tempio, che cede nella sua parte superiore prendendo la forma di una mano. Mozgus viene accolto come un angelo dalla gente, che si accinge a condannare al rogo Caska per aver causato tutto ciò. Pak e Isidoro, una volta lanciatisi da Mozgus al cornicione del tempio, vengono raggiunti dagli altri, e proprio mentre il rogo è acceso, con l'ausilio di una carrucola, salvano Caska e la difendono dagli inquisitori sopravvisuti al guerriero nero.

Luka viene il Cavaliere del Teschio giungono alla grotta dei riti, dove si scopre l'identità dell'apostolo i cui occhi osservano da tempo tutto ciò che accade: è un essere simile al bejelit, però con la faccia composta, di maggiorni dimensioni e con gli arti da ragno. Il Cavaliere non riesce ad ucciderlo, ed il mostro si precipita a terminare il suo piano: poco dopo difatti raggiunge ed ingoia nel suo interno il figlio maledetto, che inizia a trasformarsi. Mentre il Cavaliere congeda Luka giunge Zodd l'immortale. La ragazza invece torna al tempio. 

Gatsu, dopo aver sconfitto gli scagnozzi di Mozgus, si ritrova sul palmo della gigantesca mano-tempio. Il sangue posseduto da centinaia di anime lo attacca, mentre l'inquisitore inferocito cerca di riprendersi Caska. Il guerriero nero se ne accorge, e dopo essersi aperto un varco nel sangue animato, si getta dall'alto di ciò che rimane della torre verso il cornicione che la circonda, infilzando mortalmente con l'ammazzadraghi Mozgus. La folla terrorizzata ed inferocita vede in Caska e Gatsu gli autori di quello che accade in quel momento: l'inferno in terra. Una parete di anime avanza inesorabilmente verso il tempio, risucchiando tutto ciò che si ritrova dinnanzi.

Mentre Gatsu è indeciso se salvare Caska o sventare la trasformazione di suo figlio, Mozgus ormai non più umano si rialza, e si trasforma in un mostro alato dalle scaglie di acciaio, che riescono addirittura a fermare la rozza e potente lama dell'ammazzadraghi. Lo scontro ha inizio. L'inquisitore si inserisce il libro sacro nel petto, ma dopo fendenti e schivate Gatsu piazza proprio in quel punto debole le sue bombe, che un volta esplose indeboliscono il mostro, consentendo all'ammazzadraghi di trafiggerne le carni. L'inquisitore muore, e viene catapultato di sotto.

Il pavimento crolla sotto a Nina, che si ritrova in un piazzale interno al tempio da sola. Sopraggiunge Luka, che la salva dalla folla che si rifugia dentro al tempio e la chiude in una botte. La parete di anime entra nel tempio, risucchiando tutti. La piccola compagnia formata da Gatsu, Serpico, Farnese, Caska, Isidoro e Jerom accende delle fiaccole che tengono i mostri a distanza. Nina nella botte viene investita dalle anime ma si salva, mentre il Bejelit Ragno chiude gli occhi, piange sangue e sorride. Una parete di anime si riversa sul tempio a forma di mano, sputando sangue da ogni bocca. Il possente edificio esplode in mille pezzi, mentre il Bejelit Ragno si spezza, ed al suo interno il figlio demone è diventato Grifis.

Dalle macerie spunta la piccola compagnia, che ben presto si trova circondata dall'esercito Kushan della famiglia Barkilaka, capitanati da Shilat e i Tarpas. Interviene ad aiutare i nostri anche Lord Azan, incredibilmente ancora vivo. Poco dopo iniziato lo scontro, dalle macerie fuoriesce anche l'enorme Zodd, che terrorizza tutti i presenti tranne Gatsu, che scorge in cima ad una muraglia ancora in piedi il Cavaliere del Teschio. L'enigmatico essere nemmeno lo guarda: si limita ad indicargli il cielo.

Volatili bianchi danzano di fronte ad un sole nascente, ed ecco apparire Grifis. Il biondo ex-condottiero appena risorto tiene gli occhi chiusi. L'immortale Zodd riconosce in lui l'essere più forte che tanto cercava, e che gli apparì in sogno un mese prima: l'apostolo gli si inchina davanti. Gatsu scatta all'attacco dei due, quando i gemiti di Caska gli rammentano le parole del Cavaliere: ora deve scegliere tra la vendetta e il salvarsi. Mentre i quattro della catena ferrea e gli altri fuggono, all'ordine di Shilat di attaccare, anche Gatsu decide di farsi da parte, poiché Caska è più importante di Grifis. I Kushan che provano ad attaccare il quest'ultimo vengono spazzati via da Zodd, ma presto giungono i rinforzi.

La piccola compagnia di fuggitivi ormai allontanatasi dalle rovine del tempio, osserva la scena da distante: Grifis su di una spalla di Zodd si libra in volo; sotto di lui un esercito immenso di invasori si raduna, ed un solo uomo con un'immensa spada si fa strada su di un cavallo rubato tra i nemici. La compagnia si divide: Farnese si spoglia dell'armatura e se ne va con Azan e Serpico; Jerom rimane con Luka e le altre; Nina ritrova Joaquin e va via con lui; Isidoro saluta tutti e va via da solo. Da ancora più lontano, il Cavaliere del Teschio osserva tutto e pensa. Sullo sfondo ciò che rimane di Sant'Albione.

Farnese e Serpico sono accampati intorno ad un falò di notte, mentre intorno a loro scende la neve. I due scambiano alcune parole, quando a Serpico sopraggiungono i ricordi. Si ricorda di quando, da bambino, veniva pestato dai coetanei, in un luogo lontano coperto di neve. Si ricorda della madre, anziana e malata, mostruosamente scarna, necessitante di continue attenzioni e cure, e del ciondolo che gli diede in ricordo. Si ricorda della bionda e ricca bambina viziata che, durante l'ennesimo pestaggio, lo fece salire anche se svogliatamente sulla sua carrozza, e che cambiò per sempre il resto dei suoi giorni. In quella reggia, passò la sua infanzia al servizio di Lord Vandimion, senza sapere come sdebitarsi; diventando così un compagno di giochi insostituibile per la figlia, osservandone in silenzio tutte le follie, e partecipandovi. Nessuno conosce Lady Farnese meglio di lui.

 

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