BERSERK - Satyrnet.it AULAMANGA
Berserk
- Serie TV
Copyright: Kentaro Miura/ Hakusensha – VAP - NTV
Che
carino questo coniglietto… splat!!!! Ops, mi e' caduto lo spadone da mezzo
quintale… qualcuno vuole una schiacciatina?
Novembre scorso, Argeste e il vostro satyro preferito si sono recati all'Expo
Cartoon. Avete idea di cosa succede in quella fiera, e soprattutto, avete mai
visto il tutto con gli occhi di chi e' dall'altra parte del bancone (avevo la
stand con il JKA)? Beh, ve lo dico io. Il tutto assume una foggia da girone
infernale, con centinaia di standisti e standiste perlopiù' bone che vengono
gettati in pasto ad un orda confusa e devastante di bambini grassi, adolescenti
brufolosi in piena pubertà' (con tutto il rispetto per gli adolescenti brufolosi
in piena pubertà'), omini brizzolati in tuta da ginnastica, casalinghe obese,
vip e manager frustrati.
Capirete
come tutto cio' non si discosti piu' di tanto da quello che viene presentato in
un volumetto qualsiasi di Berserk, tanto che piu' di una volta ho desiderato uno
spadone a due mani con cui affettare almeno una cinquantina di bambinetti
rompiballe con uno sguardo da maniaco omicida sul volto. In realtà' in Berserk
di omini brizzolati in tuta e casalinghe non se ne vedono, ma volete mettere?
Ricordate, uno spadone a due mani mette tutti d'accordo e inoltre e' anche
carino da vedere.
Menate a parte, si era qui a parlare della serie TV di Berserk. Cosa volete che
vi dica, non avete letto la recensione del fumetto? Come dite? Che non ci avete
capito un cacchio? Beh, vi capisco, e ripeto da capo (anch'io molte volte stento
a capirimi).
La
trama della serie TV segue bene o male quella del fumetto: Gatsu, un uomo dal
passato misterioso, si diverte a macinare mostri e contro-mostri alla ricerca di
un fantomatico Grifis, facente parte dei “Cinque della mano di Dio”. Che cosa
spinga uno a mettersi contro cinque viene spiegato dopo le prime tre/quattro
puntate, mentre cosa spinga a fare “Cinque contro uno” ve lo spiega Ciccio
(l'abbiamo imparato da Paolo questo "schema" di basket?), visto che e' il loro
sport preferito. Parimenti al fumetto infatti, ma collocandosi cronologicamente
in modo diverso, parte un lungo flashback nel quale viene svelato ogni piu'
piccolo retroscena della vita di Gatsu, dalla propria nascita, l'omicidio del
proprio padre, fino all'incontro con Grifis e i membri della sua “Squadra dei
falchi”, incontro che cambiera' profondamente la sua vita e il suo modo di
essere. Difatti dietro il suo volto angelico, Grifis nasconde una spropositata
ambizione e delle doti di abile stratega e guerriero. Tuttavia non tutti i sogni
sono destinati a durare in eterno…
Il
fumetto e' una miscela esplosiva di azione, violenza e introspezione
psicologica, condita da una trama di tutto rispetto e un tratto che va
affinandosi di volumetto in volumetto: un vero capolavoro.
Parlando del cartone posso dire che e' stato fatto un buon lavoro. Intanto la
scelta di far partire il flashback prima rispetto al fumetto mi e' sembrata
giusta: Miura aveva compiuto un'originale svolta narrativa facendo cominciare il
lungo flashback subito dopo il combattimento con i “Cinque della mano di Dio”,
ma, arrivati alla fine dello stesso flashback, l'interesse viene a calare
perche' bene o male ci si immagina il proseguo della storia (se Grifis e'
diventato uno dei “Cinque”, puo' aver fatto solo una cosa…). Insomma, il fumetto
rimane sempre bello, ma e' come se, di un libro, si leggesse per prima l'ultima
pagina, non so se mi spiego…
Ho
anche apprezzato il modo di numerazione delle puntate, rappresentate come una
tacca di quelle che usano i carcerati per segnare il passaggio dei giorni
(quattro tacche piu' una trasversale per indicare il cinque, ecc.), molto in
tono col cartone. I disegni sono molto buoni, anche se non si puo' che
rimpiangere lo splendido e dettagliato tratto di Miura, ma d'altra parte sarebbe
stato impossibile renderlo in animazione. Al character design abbiamo Masami
Suda, famoso anche per la serie TV di “Ken il guerriero”, anche se qui sembra
essersi impegnato un po' di piu'. Le animazioni sono nella norma e la regia ha
qualche spunto interessante, anche se comunque non si segnalano prestazioni
entusiasmanti (ho notato un grosso utilizzo di primi piani). Il doppiaggio jap
una volta tanto mi e' sembrato carino, ma comunque discutibile: Grifis con la
voce grossa e bassa non ci sta per nulla bene e Caska meritava una voce
migliore. Poche ma buone le musiche, partendo dalla superlativa sigla iniziale
“Tell me why”, molto rockeggiante, fino alla splendida e un po' malinconica “I'm
waiting so long” che chiude l'episodio sottolineando gli splendidi ritratti dei
protagonisti. Il tutto passando per l'epica “Forces” che esalta le fasi di
combattimento. C'e' poco, ma quando c'e' si sente, eccome. Una serie fatta bene,
quindi, anche se sinceramente continuo a preferire il fumetto, perche' riesce a
trasmettermi quel “non so che” che fino ad ora pochi manga hanno saputo
trasmettermi. C'e' la possibilita' che arrivi in Italia tramite un distributore
“del Nord” quindi attendete fiduciosi e leggete le nostre news per ulteriori
aggiornamenti.