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Il castello di Cagliostro… o: Come ti rivivo il mito di Lupin.

 

 

TITOLO ORIGINALE: Rupan sansei: Kariosutoro no shiro
TITOLO INTERNAZIONALE: Lupin the Third: The Castle of Cagliostro
NAZIONE: Giappone
GENERE: Animazione
DURATA: 100 min. (colore)
DATA DI USCITA:
06 Luglio 2007
REGIA: Hayao Miyazaki
SCENEGGIATURA: Hayao Miyazaki, ...
DISTRIBUZIONE: Mikado

Sono passati anni da quando un piccolo ometto giapponese cominciò a scarabocchiare quel personaggio: quest’uomo era Monkey Punch (fumetto), alias Hayao Miyazaki (serie animata).

Per metà James Bond, e per l’altra Michel di “ Fino all’ultimo respiro” (Godard); Lupin III è riuscito finalmente ad avere il prestigio che gli spettava oggi, a  quaranta anni dalla sua creazione.

Il film, il “Castello di Cagliostro", è il secondo lungometraggio basato su di lui.

Il primo, “Lupin III e la pietra della saggezza “ esce nel 1978 dalla matita di Soji Yoshikawa, non il suo creatore originale.

L’anno successivo, il suo creatore Hayao Miyazaki  lo riporterà sul grande schermo per il “Castello di Cagliostro”, facendolo entrare nella storia (memorabile la prima scena in cui Lupin III getta le banconote dal tettuccio della sua 500).

È bene puntualizzare due cose:

Innanzitutto, noi non siamo stati partecipi alla nascita del Lupin di Miyazaki sul grande schermo perché Lupin da noi cominciò ad avere successo solo negli anni 80’. ( il film, infatti, esce in versione televisiva nel 1984).

Il primo lungometraggio animato di provenienza Giapponese, apparso nelle sale in Italia, è stato quel capolavoro di “ Akira” di Otomo.

Più che apparizione è stato un gioco di prestigio, il film c’era, capolavoro lo era, ma vallo a spiegare alla Disney che quell’anno proiettava nelle sale di tutto il mondo il suo primo lungometraggio, film in cui per la prima volta venivano adottate le tecniche di computer grafica.

Il destino di Akira, simbolo di tante altre opere che pervengono dal Levante  e che oggi vengono rivalutate per la loro bellezza ( Akira batteva di gran lunga il lungometraggio della Disney senza far uso dei computer).

Il suo creatore abbandonò il ladro gentiluomo per entrare a far parte dell’Olimpo degli dei producendo film di grande ispirazione e poesia che oggi sono stati valutati come opere fondamentali, soprattutto, per chiunque voglia intraprendere il lavoro di mangaka (creatore di manga).

Tra questi si annoverano film come “ La città incantata”, premio oscar, leone d’oro alla carriera, onorificenze in patria.

 Il caso Miyazaki ha fatto esplodere l’entusiasmo dei giapponesi, cominciando anche a rispondere ai loro colleghi americani.

È dell’ultima ora la notizia che il ministro della cultura Giapponese ha dichiarato affermando che sicuramente i film della Disney erano belli e di rilievo, ma, nello stesso tempo, che non sfiorano nemmeno la perfezione della scuola Giapponese, sia per tecniche di disegno, sia per tematiche ( infatti la scuola Giapponese insegna che i cartoni animati possono essere per tutti, dislocando in fasce di età e tema i vari lavori che escono fuori ).

Capito il contributo che il Giappone da a quest’arte, si può parlare di lui finalmente di Lupin III.

Arci nipote dell’originale Lupin francese ( a detta sua ) si affianca a due inseparabili amici Jigen, pistolero infallibile ispirato a James Coburn dei magnifici 7 e Goemon, abile samurai che con la sua spada riesce a tagliare anche l’acciaio (ispirato ad un ladro Giapponese di nome Goemon che viene anche menzionato più volte nella serie tv).

Terzo personaggio e Fujiko Mine, una bella e audace avventuriera ( molto spesso tagliuzzata dalla censura italiana) di cui Lupin è follemente innamorato.

In ultimo, ma non per importanza, il personaggio che fa scattare la molla comica nelle avventure di Lupin: Zenigata, instancabile ispettore di polizia ispirato ad un personaggio della letteratura giapponese che lanciava delle monetine per arrestare i criminali, come fa lo stesso Zaza nel cartone, lanciando le manette.

Il cast è al completo e ora manca solo la storia.

Lupin, dopo un abile rapina in banca si accorge che il bottino trafugato è pieno di banconote false.

Stupito da questa cosa, si mette alla ricerca della matrice originale per distruggerla.

Le sue ricerche lo porteranno al castello di Cagliostro dove, fra intrighi di palazzo e spy story, prosegue l’avventura di Lupin III.

La bellezza di quest’opera la si riscontra nel tratto gentile e carismatico dell’auto, nel ricreare un ambientazione europea ( il castello), donando al film una poesia intensa e un pizzico di magia.

Senza contare gli emblemi rimasti nella storia dalla pistola di Lupin, alla mauser tedesca, forse appartenuta ad Hitler, alla 500 truccata, guidata a 300 km/orari in fuga dalla polizia.

La poi famosa differenza fra la giacca verde, rossa, e rosa che attestava la paternità dell’opera( ovunque ci sia un Lupin in giacca verde, quello è Miyazaki).

Il castello di Cagliostro è l‘inizio di un’ incredibile carriera tutta d’orata per Hayao Miyazaki, che lo ha portato ad essere sia orgoglio per la propria nazione, sia per il genere manga che oggi vive un’epoca più serena ed un  dovuto rispetto per tutti quelli che trattano quella che forse sarà la nuova arte dell’ventunesimo secolo.

 

 

di Giulio Cangiano

 

Lupin 3: un articolo dal CorSera sul Castello di Cagliostro

 





 

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